Lucertole
Immobili
sul muro
addentano
il calore del sole
sbirciando i confini
del mondo.
Un ombra
un gesto
scioglie il momento
e scattano dove
non giungeranno mai.
Autore: Gian Genta - Categoria: Saggezza -
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Un sogno dentro un sogno
Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient'altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno.
Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
Ed io piango - io piango!
O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
O Dio! Mai potrò salvarne
almeno uno, dall'onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno?
Autore: Edgar Allan Poe - Categoria: Saggezza -
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Invece il cento c’è
Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
Autore: Loris Malaguzzi - Categoria: Saggezza -
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Saggezza
Non mostriamoci troppo esigenti,
non è accessibile la Felicità
a ogni genere di gente.
Bisognerebbe essere meno sensibili
oppure avere soldi in quantità...
Non chiediamo l'impossibile:
noi dobbiamo trovarci contenti
d'essere quello che siamo:
innamorati intermittenti,
cioè: pazzi l'un dell'altra,
ma di tempo in tempo.
É già molto essere in due
fianco a fianco sulla terra
e soffrire insieme e vivere
senza star troppo in silenzio.
E se avendo più esigenze,
se pensandoci sentiamo
di avere l'anima ancora troppo nubile,
questo è segno di troppa intelligenza
o di brutto carattere...
Autore: Paul Géraldy - Categoria: Saggezza -
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Lettere
Brevi erano le tue lettere, precise, tutte muscolo e nervo,
di mano più usa al compasso, alla squadra, al gesto del duro comando.
Dicevan le semplici cose con semplici nude parole;
ma due ne portavano in fine, due, sempre le stesse: "Sei mia".
E quando ella giungeva, leggendo, al termine noto,
s'abbandonava all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
Ombre violacee intorno alla socchiusa bocca, all'affilato naso
precipitoso palpito delle vene gonfiate alle tempie alla gola
cecità delle palpebre, tensione delle mascelle nel desiderio
faccia di donna agonizzante in estasi, tu non la vedesti,
nessuno la vide. Era sola.
Ora, ogni notte, la donna che più non vorrebbe esser viva
nel vuoto della sua casa che ha odore di cenere spenta
scioglie un pacco di lettere legato con un nastro nero.
E legge; e, giunta al termine ben noto che a ognuna è sigillo,
ancor s'abbandona all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
Così, dalla tomba, con dura predace potenza di sillabe scritte
tu l'imprigioni, o scomparso, tu la possiedi così.
Autore: Ada Negri - Categoria: Saggezza -
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Il Ricordo
Come dune d'oro
che vengono e vanno, sono i ricordi.
Il vento li porta via
e stanno dove stanno,
stanno dove una volta sono stati,
e dove dovranno stare... -Dune d'oro-.
Lo riempieno tutto, mare
totale d'ineffabile oro,
con il vento in lui...
-Sono i ricordi-
Autore: Juan Ramòn Jiménez - Categoria: Saggezza -
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Non respingere i sogni perché sono sogni
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
Autore: Pedro Salinas - Categoria: Saggezza -
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Su gioia e dolore
Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
Autore: Kahlil Gibran - Categoria: Saggezza -
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Ho fame della tua bocca
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.
Autore: Pablo Neruda - Categoria: Saggezza -
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É bello, amore, sentirti vicino a me
É bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.
Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.
Autore: Pablo Neruda - Categoria: Saggezza -
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